8 curiosità sulla fotografia 📸

Da Cheerz, siamo appassionati di fotografia (davvero? 🤪) e se siete qui a leggere queste righe, forse lo siete anche voi. Ma dietro gli scatti che collezionate con tanto amore, si nasconde una lunga storia piena di sorprese.

La fotografia è ricca di storie affascinanti e aneddoti sorprendenti che ne rivelano l’importanza nella storia dell’arte, della cultura e della tecnologia. Mettetevi comodi, oggi vi portiamo nel cuore dei misteri della fotografia con 8 curiosità storiche!

Sommario

  • Perché i nostri antenati non sorridevano nelle foto?
  • La foto più costosa del mondo
  • Perché abbiamo gli occhi rossi con il flash?
  • Il primo selfie della storia
  • Qual è la foto più vista di tutti i tempi?
  • La prima foto a colori
  • Come è stata scattata la primissima foto?

Perché i nostri antenati non sorridevano nelle foto?

Avete mai notato quei ritratti d’epoca in cui nessuno sorride? In realtà, ci sono diverse ragioni per questo. Prima di tutto, le prime fotografie richiedevano un tempo di posa molto lungo, a volte anche diversi minuti. Perciò, era difficile mantenere un sorriso naturale per tutto quel tempo senza muoversi, mentre un volto rilassato era più facile da mantenere!

Sfida: riesci a tenere un sorriso per più di due minuti, senza muoverti? Accetti la sfida?

Oltre al lungo tempo di posa, va considerata anche la cultura del rigore dell’epoca. Nel XIX secolo, i ritratti fotografici si ispiravano ai ritratti dipinti, dove erano richieste espressioni serie e dignitose.

Nell’epoca vittoriana, un sorriso era visto come una mancanza di serietà, e le fotografie erano spesso considerate un riflesso della dignità. Scattare una foto era un evento formale e costoso, quindi un atteggiamento serio era segno di rispetto verso l’importanza del momento.

In poche parole, i nostri antenati preferivano fare una bella figura piuttosto che sorridere a denti stretti!

La foto più costosa del mondo

Quanto pensate che valga la fotografia più cara della storia? 3 milioni? 5 milioni? 8 milioni? Di più!

Nel 2022, Le Violon d’Ingres di Man Ray, un capolavoro del movimento Dada e del Surrealismo, è stata venduta per la modica cifra di…

12,4 milioni di dollari

È stata la casa d’aste Christie’s, a New York, a realizzare questa vendita da record. Questo prezzo astronomico si spiega con la combinazione della rarità dell’opera, della sua grande influenza nella storia dell’arte moderna e della sua importanza come simbolo del Surrealismo.

La fotografia ritrae una donna, Kiki de Montparnasse, nuda di spalle, con segni dipinti sul corpo che ricordano le “effe” di un violino. Si tratta di un omaggio al pittore francese Jean-Auguste-Dominique Ingres, che era anche un eccellente violinista.

Per chi desiderasse vedere questa fotografia ma non avesse 12,4 milioni di dollari da spendere per appenderla in salotto, sappiate che una stampa dell’opera è esposta al Centre Pompidou, a Parigi.

Perché abbiamo gli occhi rossi con il flash?

Vi siete mai chiesti perché in alcune foto scattate con il flash avete gli occhi rossi? Peccato, era proprio la foto migliore! In realtà, la spiegazione è molto più scientifica di quanto si pensi.

Quando si usa il flash, significa che l’ambiente è buio. E quando ci troviamo nell’oscurità, i nostri occhi cercano di catturare quanta più luce possibile, quindi la pupilla si dilata. Tuttavia, il flash è estremamente rapido, troppo rapido, e non lascia il tempo alla pupilla di adattarsi alla luce e di restringersi.

La luce del flash penetra quindi troppo velocemente nei nostri occhi e si riflette sui vasi sanguigni situati nella parte posteriore della retina. In pratica, il rosso che appare nella foto è l’immagine… del fondo dell’occhio. Il risultato? Uno splendido sguardo da vampiro.

Fortunatamente, grazie agli smartphone moderni e ai dispositivi anti-occhi rossi, questo effetto è sempre più raro!

Il primo selfie della storia

No, il primo selfie non risale a ieri, quando con il braccio teso e la lingua di lato cercavate di fare i vostri scatti migliori. Il primo selfie (o autoritratto) risale in realtà al 1839, niente meno.

Fu scattato da Robert Cornelius, un pioniere americano della fotografia, che all’epoca utilizzava una tecnica chiamata dagherrotipia, la quale richiedeva un tempo di posa relativamente lungo.

Per realizzare questo autoritratto, Cornelius installò la sua macchina fotografica all’esterno del negozio di famiglia a Filadelfia, rimosse il coperchio dell’obiettivo e si precipitò a posizionarsi davanti alla fotocamera per circa un minuto, prima di rimettere il coperchio. Ed ecco, nacque il primo selfie, ben prima dell’era di Instagram!

Ciò che rende questa foto storica ancora più straordinaria è che Cornelius scrisse anche sul retro dell’immagine: « The first light picture ever taken » (La prima immagine luminosa mai scattata). Si tratta quindi di una doppia prima volta: il primo selfie, ma anche una delle primissime fotografie umane.

E per coloro che considerano un vero selfie solo quello con il braccio teso, il primo selfie simile a quelli di oggi fu scattato nel 1909 da Joseph Byron Clayton. Undici anni dopo, nel 1920, tornò nello stesso luogo per catturare il primo selfie di gruppo della storia!

Qual è la foto più vista di tutti i tempi?

Non si tratta di un ritratto di una celebrità, né di un’immagine virale… la foto più vista al mondo è semplicemente quella del celebre sfondo di Windows XP. Sapete, la collina verde, il cielo blu, tutto quel genere di cose.

Questa foto si chiama Bliss (felicità, in inglese) ed è stata scattata da Charles O’Rear nel 1996. Durante un viaggio per raggiungere la sua fidanzata vicino a San Francisco, Charles rimase colpito dalla bellezza del paesaggio nella Napa Valley. Decise quindi di fermarsi e immortalare quel momento.

Qualche anno dopo, avendo caricato la foto su Corbis, una banca di immagini online lanciata da Bill Gates, Charles ricevette una chiamata: Microsoft voleva acquistare la sua foto. Fu Charles stesso a dover consegnare l’immagine di persona, poiché i servizi di spedizione, una volta scoperto il valore del pacco, si rifiutarono di trasportarlo in quanto eccedeva i limiti di copertura assicurativa.

Così Bliss è diventata la foto più vista al mondo, apparendo su centinaia di milioni di schermi di computer.

PS: Contrariamente a ciò che molti pensano, Bliss non è mai stata ritoccata digitalmente! Ed è proprio questo perfetto contrasto tra la collina verde e il cielo blu che fece fermare Charles quel giorno.

La prima foto a colori

Se le trasmissioni televisive francesi sono passate dal bianco e nero al colore nel 1967, per la fotografia il cambiamento è avvenuto molto prima!

Nel 1861, Thomas Sutton scattò la prima foto a colori sotto la supervisione del fisico scozzese James Clerk Maxwell. Quest’ultimo, noto per i suoi lavori rivoluzionari in fisica, in particolare sull’elettromagnetismo, ha lasciato un segno anche nella storia della fotografia.

Maxwell fu uno dei primi a comprendere che i colori potevano essere ricreati utilizzando tre colori primari: rosso, blu e verde (il principio del tricomatismo). Perciò, chiese al fotografo Thomas Sutton, inventore della macchina fotografica reflex, di immortalare questa foto storica.

Durante una conferenza di Maxwell a Londra, Sutton realizzò così la prima foto a colori della storia, chiamata The Tartan Ribbon: un nastro scozzese in tartan. Per ottenere questo risultato, il fotografo scattò tre fotografie del nastro, ciascuna utilizzando un filtro rosso, blu e verde. Successivamente, proiettò le tre immagini insieme attraverso filtri corrispondenti, ricostruendo il nastro a colori. Impressionante, vero?

Come è stata scattata la primissima foto?

È l’ultima curiosità di questo articolo, eppure è da qui che tutto ha avuto inizio. La prima fotografia al mondo fu scattata nel 1827 e, possiamo esserne fieri, è francese 🇫🇷

Questa foto, chiamata Le Point de Vue du Gras, fu catturata da Joseph Nicéphore Niépce dalla sua camera. Questo ingegnere francese è noto come l’inventore della fotografia. Utilizzava un processo che chiamava eliografia, basato sulla luce solare.

Per realizzare questa prima fotografia, Niépce rivestì una lastra di stagno con bitume di Giudea (un derivato del petrolio) che si induriva in base all’esposizione alla luce. Inserì quindi la lastra in una scatola dotata di una lente (una sorta di primitiva macchina fotografica) e la espose alla luce del sole per circa 8 ore. Questa lunga esposizione permise alla luce di imprimere un’immagine sulla lastra di stagno, un’immagine sfocata ma riconoscibile dei palazzi circostanti e del paesaggio.

Pur essendo rudimentale, questa prima fotografia segnò l’inizio di una rivoluzione nel modo di catturare e conservare le immagini. Oggi, la lastra originale di questa prima fotografia è conservata al Harry Ransom Center presso l’Università del Texas, dove è protetta ed esposta come un pezzo storico fondamentale nella storia della fotografia!

Crediti fotografici: 

  1. Suzie Hazelwood – Pexels
  2. Georges Meguerditchian – Centre Pompidou, MNAM-CC
  3. Wikipédia
  4. Wikimedia Commons
  5. Tom Byron pour Artnet
  6. Wikipédia
  7. Wikipédia

Ti piace? Condividi!